Presentazione del libro Spettri, artigli e visioni di Giada Gioè organizzato da Linee Infinite.
Non ci vuole molto prima che la realtà cominci a sgretolarsi. Le tue mani iniziano a tremare. La casa è sempre più stretta. Gli occhi di un animale paiono giudicarti. Lo specchio smette di restituire il tuo volto. E poi si cade. La luce si affievolisce e il tempo si spezza in piccoli frammenti. Dopo poco, il ricordo di te diventa solo una storia stampata su carta.
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BIOGRAFIA
Giada Gioè (10 agosto 2005) probabilmente è ancora lì, chiusa tra le pareti della sua camera, a immaginare scenari fittizi, futuri o perduti, scrivendoli su un pezzo di carta nel tentativo di dar loro una voce. Fin da sempre attratta dal buio e dal mistero, ha trovato rifugio nelle parole di Edgar Allan Poe e nelle note della musica gotica. La solitudine è per lei uno spazio di creazione, dove ogni pensiero può prendere vita senza limiti.
Scrive di altri, di mondi e realtà lontane che non le appartengono. Scrive per gli altri, per chi cerca risposte nelle ombre, per chi sa che anche nel silenzio c’è una storia da raccontare. La sua penna è il suo strumento di fuga, ma anche di scoperta. Con le sue
storie, Giada invita il lettore ad addentrarsi nel buio più profondo, non perché sia sadica o macabra (anche se molti direbbero il contrario), ma perché è lì che risiede la luce più pura.
